Ritrovamento di un GMC

Durante un’infruttuosa caccia al cinghiale svoltasi nel mese di dicembre 2011, in una località a nord-est di Roma, ho conosciuto un cacciatore proveniente da un paesino nei pressi della battuta di caccia.

Sapendo che in quella zona, durante la Seconda Guerra Mondiale, si erano svolti dei combattimenti tra i tedeschi in  ritirata e gli Alleati provenienti dal Sud e anche perché il cacciatore in questione non era più negli anni verdi, gli ho chiesto se per caso, durante altre cacciate si era mai imbattuto in reperti storico bellici riguardo agli eventi su nominati.

Il tizio candidamente mi riferiva di non aver trovato mai nulla eccetto un camion in una grotta.

Io rimanevo incredulo del suo racconto, visto che di segnalazioni ne abbiamo avute tante ma nella maggior parte dei casi infondate…e poi un camion…

Inaspettatamente, vedendo che rimanevo impassibile alla sua storia, lo stesso si offriva di accompagnarmi.

Questa sua disponibilità modificava decisamente le mie aspettative.

Ci davamo un appuntamento per la settimana successiva, avvertivo un paio di amici dell’Associazione, e ci recavamo all’incontro corredati di macchina fotografica

Abbiamo camminato circa una mezzora, scendendo in un fosso ripido e decisamente incolto, tra spini e vegetazione di ogni genere.

In fondo, massimo è stato il nostro stupore, quando alla curva di un sentiero, su una spianata prospiciente una rientranza di una parete, ci siamo trovati di fronte ad un mezzo militare.

Dopo un rapido studio è risultato essere un GMC CCKW 353 6×6 “Jimmy”, ancora con vernice originale e stella bianca su uno sportello. Le gomme sono ancora le originali, la strumentazione è quasi tutta presente, il cassone in legno risulta danneggiato perché gli è cresciuto un cespuglio dentro.

Siamo riusciti a ricostruire la storia del mezzo.

Praticamente si è guastato durante l’avvicinamento degli americani a Roma, non sono riusciti a ripararlo subito ed è stato abbandonato a bordo strada, forse con l’intento di recuperarlo in un secondo momento.

Qualcuno ha pensato bene di prenderlo e portarlo nel fosso dove giace attualmente.

Una volta riparato è stato utilizzato per portare la legna dal fosso alla strada, sfruttando le sue eccellenti qualità.

Dopo svariati anni è stato nuovamente abbandonato o perché guastatosi di nuovo o per l’eccessivo consumo di carburante.

Con fatica siamo riusciti a contattare il proprietario del terreno e quindi del mezzo, abbiamo tentato in tutti i modi di convincerlo a cederlo, ma non c’è stato verso…scarpe grosse e cervello fino.

Noi lo immaginavamo gia nei giardini di Villa Adele, sede del Museo dello Sbarco di Anzio. 

Attualmente giace ancora la e purtroppo prevedo una triste e ingloriosa fine, visto che trattasi di una famiglia numerosa e con svariate proprietà.

Stefano 

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